Barter trading: la soluzione alla crisi

Barter trading: la soluzione alla crisi

Tra gli effetti negativi più pesanti della crisi economica sul fronte imprenditoriale vi è indubbiamente la mancanza di risorse liquide. Per affrontare tale carenza di liquidità, una possibile soluzione è quella di avvalersi del barter trading, un sistema che consente l'interscambio di prodotti e/o servizi tra più aziende appartenenti alla stessa rete commerciale.

Barter trading: cos'è e come funziona

Il barter trading, detto anche corporate barter, è la versione moderna dell'antico baratto. Si tratta infatti dell'attività di scambio di beni e servizi tra aziende che fanno parte dello stesso circuito, ovvero della medesima rete commerciale; per questo si parla di transazione "multilaterale".
Tale pratica fa sorgere dei crediti (per chi vende) e dei debiti (per chi acquista) nei confronti della cerchia di imprese, o commerce network, che verranno regolati, cioè compensati con l'acquisto o la vendita di altri prodotti, in un momento seguente e non per forza contestualmente. Tali debiti e crediti vengono regolarmente iscritti in bilancio.
Nel comune baratto, lo scambio avviene tra due parti (bilaterale) in maniera contestuale e la compensazione è totale, presupponendo che il valore dei beni scambiati sia uguale.
Nel barter trading, invece, l'impresa che vende i suoi beni o servizi fa nascere un credito che si traduce nella possibilità di acquistare qualunque bene essa desideri dai membri del circuito (multilateralità), in un momento successivo (multitemporalità) e anche per un ammontare non corrispondente.
La compensazione può essere anche parziale, comportando il pagamento della fornitura in parte in natura, in parte in denaro.

Barter trading: origini

La nascita di questo genere di circuiti si fa risalire a importanti transazioni internazionali, con l'ingerenza dei governi, connesse, ad esempio, allo scambio di materie prime contro rifornimenti bellici e altri prodotti tecnologici.
Il barter trading si è rivelato utile in periodi di grave crisi economica, come la depressione del 1929, per consentire alle imprese di conservare i livelli di produzione e aumentare il fatturato anche in assenza di liquidità.
Molti circuiti, terminata la fase di recessione, sparirono, mentre altri seppero sfruttare il barter trading come tecnica commerciale alternativa a quella tradizionale in grado di offrire nuove prospettive di mercato. Tra questi troviamo la Wir Bank, fondata nel 1934 e che ancor oggi abbina all'attività di barter quella bancaria.
Il barter trading può essere molto utile anche nella crisi economica odierna, dal momento che si tratta più di una crisi finanziaria che di capacità produttiva, rimasta per lo più inalterata.

Vantaggi del barter trading

Il barter trading è un'eccezionale opportunità per le imprese. Il suo principale vantaggio è quello di consentire l'acquisto di materie prime, prodotti e servizi anche in periodi di inflazione galoppante, quando le risorse monetarie scarseggiano e l'accesso al credito bancario diventa quasi impossibile.
Pagando con beni e servizi, oltre a non toccare la liquidità, si riducono le giacenze di magazzino impedendo che perdano competitività sul mercato, e si limitano così le perdite per le merci invendute. Ciò si può fare in momento successivo, al pari di un pagamento differito ma senza interessi.
La pratica non è del tutto esente da rischi, tra cui vi è l'indebitamento produttivo. Per questo le operazioni di interscambio tra imprese sono gestite dalla barter company, un intermediario che opera come una "camera di compensazione" dei crediti e dei debiti, controllando gli sbilanciamenti e regolando la velocità delle operazioni. Quest'ultima non può però garantire l'eventuale insolvenza delle imprese nei confronti dei loro doveri di fornitura verso le imprese del circuito, in quanto ciò comporterebbe dei costi elevati di assicurazione che si tradurrebbero in una quota associativa da corrispondere al circuito.
L'attività di barter trading col tempo è molto progredita dando vita a paradigmi sempre più perfezionati; oggi è promossa e autoregolamentata dall'IRTA (International Reciprocal Trade Association).
Il Italia il barter trading è regolato da una normativa che obbliga l'impresa che vende i beni o i servizi ad emettere una regolare fattura. In essa deve essere esplicitamente indicata la mancanza di movimento finanziario e il contemporaneo sorgere del credito.